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La creazione dell'etichetta Digigraphie® è un fatto piuttosto recente. Questa tecnica nasce ufficialmente il 13 novembre del 2003, in occasione del centenario del Salone d'autunno, anche se in realtà risale a molti anni prima. Per molto tempo fotografi, scultori e pittori, ma anche fornitori di servizi per le belle arti come i laboratori fotografici, hanno fatto ricorso alla tecnologia delle stampanti Epson per la riproduzione di stampe artistiche. E hanno quindi tracciato la strada per una nuova disciplina: la riproduzione digitale dei capolavori.
Ma come definire una stampa artistica digitale di qualità elevata riprodotta con una stampante Epson? La questione è stata al centro del dibattito fin dal 1991 negli USA, quando il responsabile delle stampe presso Nash Edition, Jack Duganne, era alla ricerca di un termine generico che descrivesse i lavori dell'artista Diane Bartz, riprodotti con la tecnologia ink jet. Utilizzò il termine francese "jet d'encre" (ink jet) che ridefinì come "gicleur" (getto/ugello) per arrivare infine a "giclée" (a spruzzo). Era nata una nuova etichetta.
(fonte: "Digital Printing" di Harald Johnson, edizioni Eyrolles)
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Omaggio a Duchamp |
Stampa giclée fine art |
Dimensioni: 70 x 87 cm. |
Tiratura limitata: 25 copie |
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Visita a Pompei |
Stampa giclée fine art |
Dimensioni: 160 x 80 cm. |
Tiratura limitata: 25 copie |
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Abele |
Stampa giclée fine art |
Dimensioni: 70 x 100 cm. |
Tiratura limitata: 25 copie |
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Il danno |
Stampa giclée fine art |
Dimensioni: 92 x 70 cm. |
Tiratura limitata: 25 copie |
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Arlecchino |
Stampa giclée fine art |
Dimensioni: 47 x 60 cm. |
Tiratura limitata: 25 copie |
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L’esilio |
Stampa giclée fine art |
Dimensioni: 70 x 92 cm. |
Tiratura limitata: 25 copie |
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